Al Presidente del Consiglio di Istituto

Al Collegio dei docenti

Al personale ATA

Ai membri del CTS

Alla comunità scolastica

 

 

Lanciano, 28 giugno 2019

 

Lettera aperta del Dirigente scolastico

 

Con il Collegio di oggi si chiude un ciclo, come è naturale che sia. E' doveroso che io rivolga, in questa circostanza, un breve discorso di saluto a tutta la comunità scolastica, soprattutto per dire grazie per tutto il sostegno che ho ricevuto, a vario livello, durante gli anni della mia presidenza e per esprimere un augurio per il futuro di questa scuola.

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Innanzitutto grazie perché, quando 12 anni fa ho iniziato la mia attività di dirigente scolastico, mai avrei pensato, io che venivo da una formazione umanistica e da spiccati interessi in campo storico-filosofico, che mi sarei occupato con tanta energia e passione di istruzione tecnica e professionale, mettendo al centro dei miei pensieri la valorizzazione della cultura del lavoro. In questi anni intensi di impegno lavorativo, ho avuto modo di scoprire e di relazionarmi con il sistema delle imprese, un mondo assai poco conosciuto e spesso guardato con sufficienza dalla cosiddetta cultura che conta. E invece ho avuto modo di vedere quanto sia importante, ai fini d'impresa, l'innovazione tecnologica, dei processi, delle relazioni, dell'organizzazione, della gestione. Un sistema-mondo in continuo divenire, sempre pronto a rispondere con efficacia ed efficienza a una realtà fatta di sfide e in continua evoluzione.

Perciò posso dire che molto ho dato alla scuola, ma molto ho anche ricevuto. Innanzitutto dai docenti, ma anche dal personale tecnico e amministrativo, dai collaboratori scolastici e dagli stakeholders con cui ci siamo rapportati nel tempo e che, in alcuni casi, sono diventati amici fraterni e compagni di viaggio.

Ho ricevuto soprattutto conforto e sostegno morale quando, guardando negli occhi i nostri studenti, leggevo in essi il compimento di un processo di maturazione culturale e personale, insieme all'orgoglio e la consapevolezza di poter guardare con fiducia al proprio futuro. Era il segno che la mission della scuola aveva raggiunto il suo vero scopo: quello di formare cittadini portatori di valori morali e forniti delle competenze necessarie per realizzarsi in campo lavorativo.

Grazie a tutti dunque, perché insieme abbiamo fatto veramente tanto:

il riassorbimento della sede staccata del “De Giorgio” presso la sede centrale, dopo aver recuperato un'ala della scuola fino ad allora interdetta;

l'apertura della nuova sede di via Barrella con tutto ciò che la accompagna: il cantiere, gli arredi, il trasloco, l'inaugurazione e poi, subito dopo, gli interventi a catena per cercare di risolvere alcuni problemi strutturali;

la risposta alla riforma dell'istruzione professionale, che segnava la fine degli indirizzi del Turistico e del Grafico, attraverso l'attivazione del nuovo corso di Manutenzione;

la realizzazione della prima biblioteca scolastica online in Italia, che mi ha proiettato di colpo, a inizio carriera, nella terna della migliore dirigenza scolastica nazionale;

l'unificazione tra le due scuole, l'Istituto Professionale “P. de Giorgio” e l'ITIS “L. da Vinci” nell' I.I.S. “Da Vinci-De Giorgio”, cercando di armonizzare esperienze e storie diverse all'interno di un nuovo sistema gestionale;

la costruzione di un validissimo CTS per la realizzazione di una rete solida con il territorio con all'interno 4 multinazionali (Sevel, Honda, Valagro, Pelliconi), la Fondazione ITS Meccanica di Lanciano, Confindustria Giovani, l'Università de L'Aquila e uno dei protagonisti mondiali dell'innovazione digitale e del sistema delle start up;

la concessione dell'affidamento al “Da Vinci-De Giorgio” del plesso adiacente la sede centrale con 10 aule nuove;

l'attivazione dei nuovi indirizzi di istruzione tecnica nei settori dell'Informatica e della Chimica;

la realizzazione della sala polivalente, con 160 poltrone fisse e ambiente climatizzato, in sostituzione della vecchia aula magna, ampiamente inadeguata rispetto alle esigenze di una scuola in forte espansione;

la ristrutturazione della presidenza con la creazione di una zona lavoro per le attività dello staff, oltre che per le varie riunioni periodiche legate alla contrattazione sindacale, alle attività del Consiglio di Istituto, del CTS, alla progettazione di istituto e alla gestione dei progetti;

la realizzazione, all'interno della sala polivalente dell'aula 3.0 al servizio della biblioteca online e di eventuali lavori di gruppo;

la creazione, ristrutturazione, implemento di tutti i laboratori con investimenti per oltre 1 milione di euro, riguardanti il settore dell'automazione, della robotica, della chimica, della biologia, della meccanica, dell'informatica, della lingua straniera, della manutenzione, del settore sanitario;

la risistemazione del campo sportivo all'aperto;

il progetto sperimentale di alternanza scuola-lavoro con Rossocromo per la formazione di telemetristi e di meccanici per le gare motociclistiche su circuiti internazionali, che ci è valso il riconoscimento di miglior progetto regionale;

l'inserimento della scuola nella sperimentazione del progetto pilota nazionale di alternanza scuola-lavoro “Traineeship”, organizzato da MIUR e Federmeccanica;

la collaborazione alle attività della Fondazione ITS Meccanica di Lanciano, premiata ogni anno dal MIUR per l'eccellenza dei risultati, che ha dato alla scuola la piattaforma di sperimentazione per l'insegnamento della lingua inglese, un docente madrelingua e corsi di formazione per docenti presso le aziende del territorio;

la convenzione nazionale con FCA di Torino per l'alternanza scuola-lavoro su Protocollo di intesa tra FCA e MIUR;

la realizzazione di 5 Progetti Erasmus, di cui 2 sul tema dell'alternanza scuola-lavoro, con le funzioni di applicant, in un caso, e di project managment nell'altro;

l'aggiudicazione del progetto S.I.P.O. per la realizzazione di un laboratorio territoriale, risultato primo in Abruzzo, dopo una selezione nazionale che ci ha visti prevalere a seguito di un confronto serrato con la commissione esaminatrice presso la sede del MIUR;

l'aggiudicazione di un cospicuo finanziamento per la realizzazione e/o riqualificazione di nuovi laboratori per l'istruzione professionale;

l'aggiudicazione di oltre 10 PON, con la scelta di dare priorità a quelli più in linea con il piano di miglioramento della scuola o che avrebbero lasciato ad essa un significativo valore aggiunto nel tempo, come nel caso della fornitura di attrezzature per i laboratori.

 

Grazie a questo dinamismo, la nostra scuola si è imposta come un punto di riferimento costante a livello regionale e nazionale ed è stata più volte menzionata su testi e riviste che si occupano di pedagogia e di politica scolastica. E come se non bastasse, ho avuto il privilegio di essere stato nominato membro del comitato scientifico del MIUR per il monitoraggio e la revisione dell'istruzione professionale in Italia.

Se si pensa che tutto questo è stato realizzato in concomitanza di una prolungata instabilità della direzione dei servizi amministrativi, ancor di più si capisce quanto devo ringraziare lo staff meraviglioso che mi ha supportato con tenacia, efficacia e competenza in questi anni.

I risultati si raggiungono se si lavora insieme, se si mettono in sinergia competenze diverse, ancor meglio se si ha una visione comune e il gusto di lavorare insieme. Io questo piacere l'ho avuto, ogni anno di più, in un crescendo che univa sempre più alla fatica del lavoro un'armonia di relazioni, basata su sentimenti di stima, di amicizia e di reciproco affetto.

Ma devo ringraziare anche coloro che, pur non partecipando direttamente ad attività di gestione, hanno tenuto vivo il senso della comunità scolastica, organizzando e animando momenti di festa, cerimonie legate ai pensionamenti, alle nascite, ai matrimoni, al cordoglio per i defunti, alle celebrazioni per i 50 anni della nascita del “De Giorgio” e poi a quelle per i 50 anni del “Da Vinci”.

Una comunità è tale quando sente il bisogno di ri-trovarsi insieme, al di là degli obblighi di lavoro, perché sente vivo il senso di appartenenza, nella consapevolezza agita che la scuola siamo noi, una pluralità di persone, donne e uomini, che interagiscono nella diversità di ruoli e funzioni e che fa sì che la comunità, quando è riconosciuta e vissuta come tale, sia qualcosa di più consistente, forte e vivo di quanto sia la mera giustapposizione di tante individualità distinte e irrelate.

Grazie quindi a tutti coloro che, in questi anni, hanno cercato di stabilire legami e consolidare relazioni.

E ora passiamo agli auguri.

Date le premesse, non posso che augurare alla comunità scolastica di continuare a camminare con armonia anche nei prossimi anni.

Tra gli obiettivi futuri da affrontare raccomando di guardare alla possibilità di sviluppare un focus di attenzione, anche attraverso un adeguato piano di formazione, sul tema, sempre più drammatico, della dispersione scolastica, anche attraverso la creazione di una rete nazionale di studio, ricerca e sperimentazione.

Questo perché la scuola pubblica deve fare tutto il possibile per rendere concreto il principio costituzionale che impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della personalità umana.

Qualità ed equità devono camminare insieme, in continua sinergia, come ricorda anche l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che lega indissolubilmente i temi strategici dello sviluppo sostenibile legati alla tutela dell'ambiente e all'innovazione tecnologica con quelli, altrettanto indifferibili, del pieno sviluppo della democrazia, della giustizia e dell'inclusione sociale.

E' su questa linea, del resto, che si è tenuta l'ultima iniziativa pubblica della scuola da me diretta, quando, nello scorso mese di maggio, abbiamo discusso, in un duplice incontro, di produzione e consumo responsabili e di ecologia umana, attraverso un tentativo di declinazione dei linguaggi dell'inclusione.

Un percorso non semplice e trasversale che si può intraprendere, non solo attraverso i libri e la pratica dello studio, ma anche grazie al continuo esercizio civile del valore della memoria e alla testimonianza viva del nostro modo di essere nel mondo come docenti e cittadini. L'obiettivo è quello di formare nuove generazioni di uomini e donne in grado di essere custodi del bene comune, al di là di modelli acritici, cinici e distruttivi, che ci propone la società consumistica con il suo culto dell'individualismo borghese.

Questo augurio rivolto alla comunità scolastica vale, naturalmente, anche per me, che mi preparo a camminare lungo strade diverse, ma con quella rinnovata capacità di guardare al futuro che mi proviene da tanti anni di condivisione di esperienze professionali e umane, che ormai legano inestricabilmente la mia vita ai vostri volti, ai vostri sorrisi e alle vostre voci.

Grazie ancora, quindi, e buon cammino a tutti.

 

Gianni Orecchioni